Breve storia del Lodigiano

La Provincia di Lodi è stata istituita con il DL 6 marzo 1992 n°. 251 in attuazione della Legge 8 giugno 1990 n°. 142 (art. 63), ma le origini storiche del territorio lodigiano sono più che bimillenarie. La sua specificità etnico-economica viene formandosi nel corso dei cinque secoli a.C. attorno al villaggio celtico-romano, di cui parla Plinio il Vecchio, ben inserita in una tipologia ambientale omogenea di bassa pianura, delimitata dai grandi fiumi. Essa trova il suo riconoscimento giuridico nell’89 a.C. con Pompeo Strabone che concede a Lodi la cittadinanza latina – da cui appunto il nome di Laus Pompeia – alla quale segue la concessione della cittadinanza romana nel 49 a.C. da parte di Giulio Cesare. Una specificità che si rafforzerà come identità marcatamente spirituale e culturale con il sorgere nel 374 della Diocesi. Essa e il suo Vescovo garantiranno anche nei tempi più calamitosi la coesione di tutto il territorio. Una specificità che diventerà pure economico-sociale specie nel basso Medioevo quando, con un’eccezionale opera di bonifica dei vasti luoghi paludosi del territorio attraverso uno splendido lavoro di ingegneria idraulica senza eguali nel tempo, il Lodigiano si trasformerà in una delle terre più fertili d’Europa. Federico BarbarossaI caratteri peculiari del Lodigiano resistettero nei secoli anche dopo la distruzione di Lodi da parte di Milano nel 1158 e la sua ricostruzione operata da Federico Barbarossa. Anzi, sia il capoluogo che il territorio raggiunsero in quei secoli traguardi di notevole livello culturale, artistico e sociale. Può esserne un segno significativo anche il fatto che dal capoluogo partirono due grandi espressioni di pace civile e religiosa. L’indizione nel 1413 del Concilio di Costanza, che vide la fine dello scisma d’Occidente, e la “Pace di Lodi” del 1454, che rese possibili 40 anni di relativa tranquillità per l’Italia. C’è insomma un popolo con un antico costume civile ed una piccola ma autentica e sicura identità, ancorata ad un mondo che conosce la laboriosità, la tenacia e la solidarietà. Al territorio venne di conseguenza riconosciuta dai vari dominatori, successivi all’epoca dei Comuni, una certa facoltà di amministrazione, seppur subordinata e ben limitata. Giuseppe IIFu però con l’avvento degli Austriaci nel ‘700 che si ebbe il riconoscimento pieno del “proprio” del Lodigiano. Il territorio infatti assunse forma di Provincia nel 1757 e poi, in maniera più precisa e definitiva, nel 1786 con la riforma di Giuseppe II. Dopo la tumultuosa parentesi napoleonica, che modificò più volte la situazione, ritorna la Provincia che acquisisce anche il territorio cremasco e prende il nome di Provincia di Lodi e Crema. La Provincia venne abolita nel settembre 1859 dal governo del regno di Sardegna, a soli tre mesi dalla conquista della Lombardia, con una evidente e sommaria precipitazione. Da allora in varie occasioni furono avanzate richieste al Governo per la ricostruzione della Provincia. In particolare e in modo formale nel 1861-62 e nel 1931-32, ma il tutto inutilmente. Nel dopoguerra il Lodigiano, nel clima della ritrovata libertà, cerca di recuperare le tradizioni come patrimonio etnico, morale e culturale, pur nelle mutate situazioni che vedono la trasformazione strutturale dell’agricoltura, la crescita del pendolarismo, la diffusa micro-imprenditorialità, l’aumento residenziale nel nord del territorio e lo spopolamento nella “Bassa”. In questa prospettiva già alla fine degli anni ’40 del nostro secolo sorge l’ATSIL, associazione di tutela e sviluppo del Lodigiano. Ma sono soprattutto i Sindaci che si muovono per riottenere almeno una parziale autonomia. Giunge così nel 1959 la decisione di far nascere un consorzio tra i Comuni lodigiani pur nell’ambito della Provincia di Milano. Il 4 maggio 1965 con Decreto prefettizio viene costituito il Consorzio del Lodigiano. Quando nel 1970 vengono istituite le Regioni incomincia a prendere corpo l’ipotesi di una possibile maggior apertura verso una più autentica autonomia. Tra il dicembre 1974 e il gennaio 1975 si raccoglie l’unanime richiesta dei Comuni lodigiani, cui fa seguito il 6 marzo 1975 l’istituzione del Circondario di Lodi da parte della Regione Lombardia. E’ il riconoscimento di fatto che per la Regione il territorio lodigiano ha i requisiti del livello provinciale. Si riapre la strada per ottenere la Provincia. Nel gennaio 1992 la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica esprimono parere favorevole all’istituzione della Provincia di Lodi. Il 27 febbraio 1992 il Consiglio dei Ministri ne delibera l’approvazione. Il giorno dopo arriva anche il consenso della Regione Lombardia. Con decreto legislativo del 6 marzo 1992 il Presidente della Repubblica istituisce ufficialmente la Provincia di Lodi. Il Cittadino – Giovanni Paolo II a LodiIl 20 giugno 1992 il Papa Giovanni Paolo II visita la nostra città. Nella primavera del 1995 si tengono le prime elezioni amministrative della nuova realtà provinciale. Il 7 maggio 1995 Lorenzo Guerini viene eletto primo Presidente della Provincia di Lodi. Il 25 maggio 1995 si tiene la prima seduta ufficiale del Consiglio provinciale, a Palazzo Broletto in Lodi. Con le elezioni del 13 e 27 giugno 1999 si è rinnovata per la prima volta l’Amministrazione provinciale di Lodi dopo il primo quadriennio di attività. L’esito elettorale ha confermato alla Presidenza dell’Ente Lorenzo Guerini, con un mandato la cui scadenza naturale è prevista dopo cinque anni, dunque nel 2004. La prima riunione del nuovo Consiglio provinciale è del 14 luglio 1999.

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