Breve storia di Casalpusterlengo
La leggenda vuol far risalire il nome di
Casalpusterlengo all'epoca della seconda guerra punica. Si narra che Annibale, dopo
aver sconfitto al Ticino (218 a.c.) i Romani, si apprestasse a varcare il Po, ma sulla
linea del fiume gli
si opposero P. Cornelio Scipione e Tiberio
Sempronio.
Tutto il territorio tra i due fiumi, nel tratto Pavia-Piacenza, divenne il fulcro della
difesa romana. Dall'antico nome Casalis Pistorum si pensa che proprio qui si trovassero i
forni delle milizie romane ("Pistor" dal latino significa "colui che pesta
il grano nel mortaio"); questa è la suggestiva interpretazione delle origini
dell'odierna città. Si sa con sicurezza che esisteva un nucleo abitato intorno all'anno
1000 d.c. Infatti una prima fonte attendibile sulle origini storiche di Casalpusterlengo
si trova nell'inventario dei beni del Monastero di Ollona, un documento redatto nel 1025,
e conservato nell'archivio storico di Lodi, in cui viene nominato un "Casale
Gausari" quale "terre ampla et spaciossa quae fieri potest mansios duodecim"
donata al Monastero dall'imperatore Lamberto.
Intorno al XIV secolo questo possedimento divenne
feudo; la prima grande famiglia feudataria fu quella dei Pusterla che ebbe una supremazia
solida e duratura (forse il nome attuale della città trae origine proprio da quel casato). Questo casato ebbe i beni del feudo per investitura da
parte di Bernabò Visconti; e proprio dal documento di investitura si può a grandi linee
ricostruire la pianta del paese di quel tempo. La configurazione dell'antico borgo, dice
infatti il documento, che il nucleo principale dell'abitato, posto al di qua del
Brembiolo,
Curiosità sul Brembiolo |
che costituiva buona difesa, era formato dal castello (Castelletum) circondato da un fossatoA lato del castello era stata eretta la Chiesa di San Gervasio, e da questo primo nucleo abitativo si diramavano poi una serie di collegamenti stradali che permettevano il facile raggiungimento di alcune importanti città quali Piacenza (via ad Piacentiam), Lodi (via de Laude) e Pavia. Vi erano poi altre strade che portavano verso Codogno, Zorlesco
e Senna ed altre località in seguito cambiate o
dimenticate.
I Pusterla regnarono finché non si cominciò a sentire la potenza dei signori di Milano
in tutto il lodigiano che fu teatro di molti scontri.
Nel 1450 Francesco Sforza, ottenuta la signoria di Milano, dopo aver assoggettato tutto il
lodigiano fino a Piacenza, investì del feudo di Casalpusterlengo la famiglia dei
Lamougnani, che gli giurarono fedeltà. Fu proprio questo casato che, risiedendo
costantemente in paese, promosse la nascita del commercio; ed è infatti proprio di questo
periodo la costruzione dell'ampio porticato per il mercato del lino.
Questa famiglia governò il feudo per oltre duecento anni fino alla sua estinzione nel
1665.
Da qui in poi, per circa un secolo, il feudo visse un periodo difficile: fu messo al bando
e venduto diverse volte, conobbe guerriglie interne e la miseria della peste.
Per tutta la prima metà del settecento il feudo subì l'invasione straniera più volte:
quella spagnola (1701-1714), quella polacca (1733-1738) e quella austriaca (1740-1748).
Questi episodi coinvolsero tutta la Lombardia e con essa il lodigiano.
La seconda metà del XVIII secolo, al contrario, scorre via abbastanza
tranquillamente per l'assenza di periodi bellicosi.
Il 1768 segna però una data importante: il paese, definitivamente libero dai feudatari,
passò a far parte integrante dello Stato. A quei tempi maturava la grande Rivoluzione
francese che, di lì a poco, avrebbe incendiato tutta l'Europa. Ed infatti gli eserciti
napoleonici attraversarono il Po presso Piacenza
ed il loro condottiero fissò proprio in
Casalpusterlengo il suo quartier generale (1796). A ricordo di ciò esiste tutt'oggi una
lapide.
Con la conquista francese, Casalpusterlengo fece parte della Repubblica Cisalpina.
Con la parentesi di una breve occupazione austriaca, Napoleone rimase in Lombardia fino al
1814, anno della definitiva abdicazione. Si reinsediarono gli austriaci che vi rimasero
fino al fatidico 1848, anno delle famose cinque giornate di Milano che fomentarono in
tutta la regione il moto di rivolta contro l'invasore d'oltralpe.
Del periodo successivo non si conoscono episodi storici degni di cronaca. Negli anni
1860-61 si realizzò il tronco ferroviario Piacenza-Milano e di lì a poco
Casalpusterlengo avrebbe incominciato la sua attività industriale ed imprenditoriale.
Se si vuole datare con precisione l'origine dell'insediamento industriale in
Casalpusterlengo, bisogna risalire al 1879, anno in cui un commerciante di uova e pollame
si stabilì nella cittadina, poiché il nodo ferroviario favoriva la sua attività. Nel 1833, a sostegno di questa attività, nacque una
segheria, la Rossi e Belardinelli. In verità, allora, si occupava della fabbricazione
delle gabbie e delle casse per il trasporto del pollame e per le uova. Infatti incominciò
una fitta esportazione di uova in Olanda, Russia ed Inghilterra. Successivamente la
segheria divenne un vero e proprio opificio dotato di forza motrice a vapore e dava lavoro
a circa 150 operai.
Negli anni recenti fino ai nostri giorni, Casalpusterlengo ha visto l'insediarsi di grossi
complessi industriali che hanno trasformato l'economia prettamente agricola in una
economia industriale con un terziario molto attivo.
Attualmente Casalpusterlengo è un centro urbanistico ben attivo e con zone in forte via
di espansione. Il centro storico mantiene la configurazione stradale dell'antico borgo,
mentre la linea architettonica degli edifici risale prevalentemente all'800 con qualche
esempio di architettura barocca.
Imponente è la Chiesa Parrocchiale,
dedicata ai santi Bartolomeo e Martino, di impostazione seicentesca affacciata sulla piazza principale che accoglie anche il Municipio. Assai noto è anche il Santuario di San Salvario detto "Santuario della Madonna dei Cappuccini"
essendo gestito dai frati
minori Cappuccini residenti nell'attiguo convento.
All'interno del Santuario si trova la tomba
del Servo di Dio Padre Carlo d'Abbiategrasso che, morto il 21
febbraio 1859 all'età di 33 anni, fu proclamato in seguito, dalla Chiesa, Beato.
Ricordo dell'antico castello (Castelletum), fatto
costruire da Angilberto I Pusterla, rimane la Torre Civica (monumento nazionale), scelta
come stemma della città e oggi sede della Pro Loco.
Annessi al comune di Casalpusterlengo ci sono due frazioni: Zorlesco e Vittadone.
![]() |
![]() |
![]()
|
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
SAGRE E FIERE
Il secondo giovedì di aprile si svolge la fiera di merci e bestiame, che si ripete per la sagra di San Bartolomeo nellultima settimana di agosto. Una sagra questa, dedicata al santo protettore dei mercanti, e ideale per riscoprire le tradizioni gastronomiche del luogo, nella circostanza infatti si possono assaggiare le prelibatezze della gastronomia locale: Il delizioso torrone, la turta de Casal , torta di pasta frolla con pesche e pere, oppure marmellata lavorata con mandorle tritate e amaretti che conclude il tradizionale pranzo della sagra, dove compaiono abbondanti e saporite portate della Bassa lodigiana.