Ape operaia
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L'operaia è una femmina sterile, cioè non depone le uova. |
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Nell'alveare ne possiamo contare qualche decina di migliaia. |
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Il suo corpo è estremamente versatile infatti essa compie nell'arco della sua vita tutti i lavori necessari nell'alveare. |
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Vive circa 40 giorni d'estate, sopravvive all'inverno durante la brutta stagione. |
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Le api operaie sono capaci di secernere la cera e di costruire con essa i favi formati da cellette regolari che servono per immagazzinare il miele e da culla per i neonati. |
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Le api operaie si dividono i compiti. | ![]() |
Esistono:
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Le api di "casa" si occupano: |
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della pulizia della casa |
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della nutrizione, del riscaldamento della covata, dellalimentazione della regina e dei fuchi |
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della difesa dellalveare |
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della produzione di cera e della costruzione dei favi |
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della trasformazione del nettare in miele e del suo immagazzinamento nelle celle |
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dellimmagazzinamento del polline |
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della ventilazione |
Api ventilatrici = api che si preoccupano di mantenere la
giusta temperatura all'interno delle cellette.
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Le api ventilatrici ,ventilando sopra i favi, favoriscono la maturazione del miele permettendo l'evaporazione dell'umidità in eccesso. |
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Queste sono api "ventilatrici".
In tutti gli alveari vi sono gruppi di api che, quando il calore del
sole è eccessivo e minaccia di sciogliere la cera di cui son fatti i favi, si pongono
all'ingresso o sulle pareti ed agitano continuamente e rapidamente le ali per ventilare
l'arnia.
Questa faticosa opera di ventilazione viene eseguita dalle api che quando l'aria
all'interno dell'arnia è troppo umida ed occorre favorire il più possibile il
prosciugamento del nettare, per accelerarne la trasformazione in miele.
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Api ventilatrici sul favo |
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La trofallassi: Viene detta trofallassi lo scambio di cibo tra le api. In questo modo vengono scambiati anche i messaggi chimici che regolano la vita dell'alveare |
Api spazzine
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La pulizia dell'alveare: L'interno dell'arnia viene tenuto
pulito dalle api spazzine che provvedono a trasportare al di fuori le scorie. In questa foto una farfalla, troppo grossa per essere trasportata fuori dalle operaie, è stata imbalsamata con il propoli. |
L'ape guardiana: Sul predellino la guardiana controlla che nessun intruso entri nell'alveare. Essa è disposta a sacrificare la propria vita per il bene della colonia. |
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Le guardiane lottano con un'intrusa: a volte, nei periodi di scarso raccolto, anche le api di un'altra colonia possono diventare nemiche, esse sono dette saccheggiatrici. |
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Le api bottinatrici si occupano: |
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cercare una zona ricca di bottino e ritornare nellalveare per segnalare alle compagne la posizione esatta tramite una danza particolare |
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raccogliere nettare, polline, melata, acqua e resina |
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La raccolta dell'acqua. La bottinatrice raccoglie l'acqua su di un abbeveratoio costruito dall'apicoltore. |
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La raccolta del nettare. Il nettare viene "succhiato" con la ligula dal calice dei fiori. Per essere immagazzinato nella "sacca melaria" e trasportato all'alveare. |
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La raccolta del polline. Il polline viene raccolto dall'ape sugli stami, la parte maschile dei fiori, utilizzando le mandibole. Per poi impacchettato e trasportato sulle setole delle zampe posteriori dette "cestelle". |
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La raccolta della melata. Le bottinatrici raccolgono sulle foglie delle piante, le secrezioni zuccherine prodotte da alcune specie di insetti. Si tratta della melata. |
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Rientro al nido. La bottinatrice rientra all'alveare con il suo prezioso carico. |
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La deposizione del polline. La bottinatrice cerca una celletta dove depositare il polline. |
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La trofallassi. La bottinatrice cede il nettare all'ape magazziniera per essere subito pronta per un nuovo viaggio. |
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La danza. Per comunicare alle compagne la direzione e la distanza della fonte di nettare la bottinatrice utilizza una particolare danza. |
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La bottinatrice conclude la sua vita sui fiori, migliaia di viaggi per donarci una goccia di miele. |
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Bottinatrice che depone il polline | Bottinatrice che rientra nel nido |
Le api operaie formano la parte più numerosa della famiglia.
La vita di un'ape operaia comincia da uno delle tremila uova che l'ape regina depone sul fondo di una cella.
Dopo un'incubazione di tre giorni l'uovo si schiude e la piccola larva
che ne esce mangia avidamente per sei giorni.
Alla fine del sesto giorno di questo stato larvale essa ha filato un bozzolo in cui si
richiude.
Ben sigillata per altri 12 giorni all'interno della sua cella subisce la metamorfosi che da larva la trasforma in pupa e poi in insetto.
Sono trascorsi 21 giorni dalla deposizione dell'uovo e l'ape operaia appena nata esce, dopo aver lacerato l'opercolo che chiude la cella.
Benchè ancora malferma sulle zampe l'ape cerca subito una cella con il nettare fresco per succhiare le prime gocce d'alimento e poi si mette subito al lavoro.